lunedì 31 agosto 2009

La lampadina va in pensione..

È l’unico modo, assieme ad altre misure, per ottenere un miglioramento di efficienza energetica del 20% entro il 2020. Il passaggio delle consegne è già avviato; la Francia da un mesetto ha tolto di circolazione le lampade a cento watt; poi, per gradi, toccherà alle altre. Anche l’Italia, dopo che il governo Prodi aveva optato per un taglio netto, con l’attuale governo ha scelto la gradualità. Prime a sparire, praticamente da domani, saranno le lampade da 100 watt. Un anno dopo quelle da 75 watt. Nel 2011 usciranno di scena i 60 watt. Il primo settembre 2012 atto finale con il commiato delle lampadine da 40 e 25 watt.

Il regno della lampada incandescente si è protratto per centotrenta anni. Dal giorno in cui l’accorto Thomas Alva Edison perfezionò, con l’aggiunta di un filamento di carbone a lunga durata, e subito brevettò un’ampolla di vetro che serviva a fare luce e che aveva acquistato da due inventori. È la preistoria dell’odierna lampadina elettrica. Dopo qualche anno, il filamento di carbone sarebbe stato sostitutito dal più affidabile tungsteno.

Per l’Italia l’anidride carbonica calerebbe di circa tre milioni di tonnellate, il consumo di chilowattora si ridurrebbe di oltre cinque miliardi e il risparmio non sarebbe inferiore al miliardo di euro. E poi l’incandescenza è un disastro sul fronte dell'efficienza energetica. Il filamento a tungsteno trasforma appena il 5% dell'energia elettrica che lo attraversa in luce; tutto il resto si disperde sotto forma di calore. Difficile competere con le fluorescenti compatte, che vantano una resa vicina al'80%.

  l'unità

Scompariranno davvero?? Mha!!
sono molto poco convinto!

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